Italy
September 27, 2024
Garantire l’accesso a sementi di qualità può rappresentare uno dei principali strumenti per affrontare le sfide legate alla sicurezza alimentare in Africa. È il messaggio di Assosementi, l’associazione che rappresenta il settore sementiero italiano, a margine del G7 Agriculture Forum for Africa che si è svolto ieri a Siracusa.
“Il continente africano dispone di molte superfici agricole ma, purtroppo, è caratterizzato da elevati livelli di insicurezza alimentare, ha dichiarato Eugenio Tassinari, Presidente di Assosementi. Uno dei principali fattori alla base di questa condizione è la difficoltà di molti agricoltori ad accedere alle varietà migliorate. Facilitare l’uso di sementi di qualità permetterebbe da un lato di aumentare la produttività agricola e il reddito derivante dalle coltivazioni e, dall’altro, di offrire cibo nutriente e sufficiente a soddisfare il fabbisogno della popolazione.”
“L’adozione del sistema di certificazione delle sementi, già sperimentata con successo nelle economie avanzate, può rivelarsi dunque una leva anche per lo sviluppo dell’agricoltura africana, ha spiegato Tassinari. In questo contesto, l’iniziativa per il rafforzamento della certificazione delle sementi in Africa, promossa congiuntamente da G7 e OCSE e presentata nel corso del vertice mondiale di Siracusa, si pone come un passo strategico. Questo progetto pone le basi per il rilancio della cooperazione internazionale come strumento di sviluppo del settore agricolo e promette di alimentare una proficua collaborazione tra pubblico e privato, con quest’ultimo impegnato a fornire sementi di qualità. Attraverso un quadro normativo adeguato, il sistema di certificazione potrà contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e alla creazione di filiere agricole più resilienti” ha aggiunto Tassinari.
“Il settore sementiero incide significativamente sulle funzioni fondamentali dell’agricoltura – economica, ambientale e sociale – perché contribuisce a realizzare redditi sufficienti per gli agricoltori, a mantenere l’attività agricola, la cui esistenza è sinonimo di presidio e buona gestione del territorio, ed a ottenere una maggiore disponibilità di cibo a garanzia della sicurezza alimentare. L’innovazione che scaturisce dal nostro lavoro ci ha permesso nel corso degli anni di dare vita a semi di varietà sempre più performanti, in grado di incrementare le rese, la resilienza e la qualità delle derrate” ha concluso Tassinari.