Italy
February 27, 2023
Conveniente, tracciato e innovativo
La soia è la principale fonte di proteine vegetali al mondo. È utilizzata sia per il consumo umano che animale.
Nonostante l’Italia sia il primo produttore europeo, l’autoapprovvigionamento non riesce a soddisfare la domanda interna. Pertanto, deve importare circa il 50% del proprio fabbisogno. Ciò pesa negativamente sulle filiere, riduce la tracciabilità ed impatta sull’ambiente, in termini di emissioni legate ai trasporti ma soprattutto di rischi di deforestazione incontrollata nei Paesi produttori dell’America latina.
Grazie alle condizioni climatiche favorevoli ed a terreni vocati, l’Italia può puntare a una coltivazione sostenibile della soia, per diventare l’area d’eccellenza per la sua produzione di qualità e la sua trasformazione in alimenti di elevato contenuto proteico.
Una produzione di qualità, tracciata fin dalle prime fasi e sostenibile non può prescindere dall’uso di seme certificato, il quale è:
CONVENIENTE
- ha germinabilità a norma di legge, che consente un risparmio fino al 30% di prodotto rispetto alla granella non certificata, e presenta un’elevata purezza specifica, perché privo di semi di altre specie;
- permette di accedere all’aiuto accoppiato che la nuova PAC ha vincolato all’uso di seme certificato.
TRACCIATO
- appartiene ad una varietà ben identificata;
- è soggetto a controlli in tutte le fasi produttive, dal campo per l’assenza di gravi patogeni, allo stabilimento.
INNOVATIVO
- è frutto dell’attività di ricerca nel campo del miglioramento genetico,
- dà accesso alle nuove varietà che permettono performance migliori, sia in termini di resa che di caratteristiche organolettiche dei prodotti.
LEGALE
- la vendita, l’acquisto e lo scambio di seme non certificato costituiscono pratiche illegali;
- il reimpiego di varietà tutelate da privativa vegetale è una violazione delle norme di proprietà intellettuale e, pertanto, soggetta a sanzioni.
RICORDA
Il seme certificato è il massimo che si possa reperire sul mercato in termini di prestazioni, qualità e tracciabilità. Oltre che un fattore di produzione, il seme è un’entità biologica. Dunque, è vivo e necessita per questo motivo di cura e attenzione.
Un seme conservato male prima della semina rischia di perdere il vigore, minandone la capacità germinativa. Nei periodi in cui le temperature sono alte, lasciare il seme al sole o nei pallet avvolto da cellophane in ambienti non adeguati comporta sempre il rischio di comprometterne le caratteristiche.