Italy
October 5, 2023
Crescono le superfici impiegate per la moltiplicazione di sementi di grano duro per la prossima campagna. Secondo gli ultimi dati del CREA – DC, nel 2023 sono 72.800 gli ettari investiti a superfici portaseme, ossia quelli che serviranno per produrre il seme che sarà reso disponibile per le imminenti semine autunno-vernine. Si tratta di una crescita prossima al 10% rispetto al 2022 che arriva sull’onda degli aiuti accoppiati previsti dalla PAC per una coltura fondamentale del Made in Italy. A evidenziarlo è Assosementi, l’associazione che rappresenta le aziende sementiere italiane.
“Questo considerevole incremento è un segnale importante per il futuro del grano duro, ha dichiarato Eugenio Tassinari, Presidente di Assosementi. Gli agricoltori avranno maggiore disponibilità di sementi di grano duro nella campagna 2023-2024, primo anno in cui l’impiego di seme certificato sarà vincolante per avere accesso agli aiuti accoppiati PAC per questa coltura nelle aree del Centro-Sud Italia. L’industria sementiera è quindi pronta a soddisfare questa richiesta”.
Secondo i dati ISTAT, nel 2023 le superfici destinate al grano duro sono state 1,28 milioni di ettari e si sono concentrate per il 60% tra Puglia, Sicilia e Basilicata. A guidare la classifica delle province più coinvolte è Foggia con 240.000 ettari, seguono Palermo con 96.000 ettari, Potenza con 62.000, Campobasso con 58.000, Matera con 54.000 ed Enna con 52.000 ettari.
“Oggi solo sul 50% della superficie a grano duro viene utilizzato seme certificato. La scelta di incentivarne l’utilizzo risulta altamente strategica per assicurare la tracciabilità, migliorare la qualità delle produzioni e favorire la competitività e la sostenibilità dell’agricoltura. Le disposizioni di legge impongono la commercializzazione esclusivamente di semente certificata per assicurare al produttore gli standard di purezza specifica, germinabilità e sanità del seme impiegato. Inoltre, l’operazione di concia compiuta dalle aziende sementiere assicura la protezione del seme da attacchi di patogeni” ha concluso Tassinari.